Trarre delle quintessenze del tempo, calare in un ricordo sacrale indefinito, trasportare in una realtā poetica le immagini, evocare dagli abissi incommensurabili del sogno e dalle profonditā siderali della fantasia e della psiche le vicissitudini della surrealtā, č il compito immane che si č assunto il maestro Luigi Regianini, caposcuola del surrealismo italiano contemporaneo.
    Questa vasta ed impegnata mostra, ospitata nelle capaci sale del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica (col patrocinio), ed organizzata dal gruppo artistico "Mediolanum", intende portare alla cittā ambrosiana un valido contributo culturale ed estetico, ed al vasto pubblico degli amatori d'arte e dei collezionisti, una "summa"  pittorica altamente qualificata per celebrare la potenza dell'ingegno e la magistrale perizia dell'artista.
    La mostra diverrā itinerante nelle zone di decentramento, a cominciare dalla 15a. zona (Centro Civico), e sarā un valido argomento per gli alunni delle scuole per capire la pittura del nostro tempo, ed i suoi maggiori artefici.
    Nell'opera di Regianini le componenti basilari del realismo fantastico, onirico, magico, psicologico, si fondono abilmente in una sintesi mirabile dell'emotivitā ancestrale tratta dall'inconscio, per aprire " il nostro spirito al mistero del mondo", come suggestivamente amava sottolineare Magritte.

                                                                                                Antonino De Bono
 Il prigioniero - 1989 - Olio su tela - cm 80 x 100