Il bassorilievo - 1982
Acquarello - cm 40 x 30

I suoi acquarelli sviluppano il metodo freudiano di psicanalisi dell'inconscio, individuale e collettivo, proponendo una lucida ed esaltante suggestiva oggettivazione formale fondata sull'automatismo della proiezione surreale della vita, e sull'acquisizione continua del volo onirico.
  La sua ricerca non conosce barriere né prospettive mentali, per aleggiare nel meraviglioso, nella proliferazione degli universi paralleli, nella straordinaria acquisizione di una quintessenza sconosciuta e di una chiave perduta.
  Imprevedibile nella sua spazialità metafisica e matematica, illumina lo spazio di esistenze plurime, mai viste, allucinanti talvolta, ed anche grottesche ed ironiche, per sviluppare a fondo l'allegoria alla società dei consumi, e dare consistenza alle elucubrazioni fantastiche, alla nascita del meraviglioso.
  Gli stati di continua visualizzazione spirituale, i momenti di acquisizione del dato "fenomenico", la tendenza ad invadere la scena con immagini fantasmagoriche e di conclamata accettazione neo-platonica, coinvolgono sempre Luigi Regianini in correnti ermetiche, esistenziali, di ribaltamento del transuente e dell'effimero, per aprirsi al mondo della conoscenza e della vita dell'al di là.
  Timbrici, i suoi acquarelli, risaltanti nell'enucleazione di una tensione interiore, irradiano un'intima liricità per intuire una rinnovata interpretazione della poetica romantica, verso nuovi lidi, dove le percezioni spaziano sull'universale.

                                                                                                               Antonio De Bono