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Senza tema di
smentite voglio definire l'opera pittorica di Regianini:
"TEATRO" - del quale egli è autore in toto: copione,
regia, sceneggiatura, scenografia; talvolta
anche... attore -, Un bel surménage! Teatro, come d'altronde è
la vita degli uomini, popolata di personaggi non-senso, di
allucinazioni, di visioni incredibili. Regianini, il surrealista più
sorprendente, magico, scanzonatamente ironico, che abbia avuto il
nostro Paese; disperatamente teso alla denuncia e alla provocazione di
questo mondo paludoso e meschino, dove le più belle speranze, le più
luminose certezze sono destinate a
naufragare in un mare di compromessi e di ipocrisie. Umanità senza
pace, piena di mostri e mostruosa essa stessa;
guardata dal pittore senza pudore e senza remore, con un
risultato altamente etico, fatto di valori e di precisi riferimenti
all'eterno dualismo di ciò che è fuori di noi con ciò che è dentro
di noi: tutti sull'orlo dell'abisso che è lì, pronto
ad inghiottirci nell'apoteosi finale. Qui c'è proprio tutto: di che
ridere, di che piangere; basta scegliere. Teatro: tragico, comico,
farsa, dramma, un immenso grand-guignol che non avrà mai fine. La vita.
Renato
Cuzzoni
 
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